missionsactualitééquipetravauxressources

 

Chronologie - Italie

CRONOLOGIA
dei diritti delle donne
in Italia

1875 - 1900 - 1925 - 1950 - 1975 - 2000 - bibliografia

1863
Proposta di legge Peruzzi per il voto amministrativo alle donne.

1865
Viene promulgato il Codice civile del Regno d’Italia: assoggetta la donna all’autorizzazione maritale dell’uomo “capo della famiglia”.

1867
Proposta di legge Morelli per l’estensione alla donna del diritto di voto e degli altri diritti civili e politici.

1875
Salvatore Morelli presenta alla Camera dei deputati nuovi disegni di legge per la riforma del diritto di famiglia e l’estensione del voto alle donne.

1877
Legge n. 4167/77 per l’ammissione delle donne come testimoni negli atti pubblici e privati d’iniziativa di Salvatore Morelli.
Viene pubblicata a Roma la petizione di Anna Maria Mozzoni al Parlamento per il voto politico alle donne.

1888
Crispi rifiuta in Senato il diritto di voto amministrativo alle donne.

1893
Legge n. 295/93 che riconosce alle donne il diritto di essere elette come probiviri nelle controversie di lavoro.

1898
Regio decreto n. 164 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che rifiuta il voto amministrativo agli analfabeti, agli interdetti, agli inabilitati, ai condannati all’ergastolo, ai mendicanti e alle donne.

1900
Le iscritte nei licei sono 287 (erano 44 nel 1897)
Nelle industrie tessili lavorano 250.000 donne su 380.000 operai.
Sono già attive in Italia molte aggregazioni femminili. Le più recenti sono il Movimento Femminile socialista (1897) e l' Unione Femminile (1899).

1901
Il tasso di attività femminile è del 31%. Nell'industria del cotone lavorano 82.932 donne, 17.528 fanciulli, 34.750 uomini. Ci sono 3.000 telegrafiste, 170.000 commesse.
Su 1.100.055 parti muoiono ancora 3.034 donne.
Nasce a Milano il Fascio femminile democratico cristiano e la Lega cattolica femminile.

1902
Legge n. 242/02 sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Entrerà in vigore il 1 luglio del 1903. La legge è sostenuta dal Partito socialista e da Anna Kuliscioff.

1903
Vengono fondate in Italia le sezioni italiane di due organismi internazionali, il Consiglio Nazionale delle Donne italiane, aderente all'International Council of Women e la più radicale Alleanza per il suffragio.

1904
Con lo scioglimento dell'Opera dei Congressi cattolici viene bloccato anche il disegno di una associazione autonoma di donne cattoliche.

1905
R.D. agosto 1905: le donne sono ammesse all'insegnamento nelle scuole medie.
Sorge a Milano per iniziativa di Fany Norsa Pisa la prima Cassa di maternità.
L'Unione Femminile, nata a Milano nel 1899, diviene Unione Femminile Nazionale.

1906
Nella battaglia per il suffragio universale si apre anche quella per il suffragio femminile. Viene presentata in Parlamento una petizione di Anna Maria Mozzoni, Maria Montessori e altre; alcune donne si iscrivono alle liste elettorali ad Ancona e in altre città.
Viene tenuto un Congresso femminile socialista.

1907
Nasce il Comitato Nazionale pro suffragio femminile presieduto dalla Martini Marescotti.
Si svolge a Milano il primo Convegno nazionale femminile indetto dalle femministe cristiane della Federazione femminile, aperto anche alle laiche e alle socialiste.

1908
Il Consiglio nazionale delle donne italiane promuove il primo Congresso Nazionale delle donne italiane, che si apre a Roma con la presenza della Regina.
Maria Montessori a Roma nel quartiere San Lorenzo apre la prima Casa dei bambini, un asilo arredato e condotto secondo il suo metodo.
Nasce il Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa.

1909
Come reazione alle conclusioni del primo Congresso Nazionale delle donne italiane, (voto contro l'insegnamento religioso nelle scuole) nasce la prima Unione fra le donne cattoliche.

1910
Legge n. 121/10 che esclude le donne dall’elettorato e dall’eleggibilità per le Camere di Commercio e arti del Regno.
Legge n. 520/10 per la creazione della Cassa di maternità con sede a Roma.
Le maestre e le professoresse sono 62.000, contro 35.000 uomini.
Anna Kuliscioff svolge al Congresso socialista una relazione su "Proletariato femminile e Partito socialista".
Giuseppina Novi Scanni fonda le Unioni professionali femminili.
Tutti i gruppi femministi stillano un Manifesto comune per il voto alle donne.
Le donne acquisiscono il diritto all’esercizio dell’avvocatura.

1912
Giolitti rifiuta alla Camera dei deputati il voto alle donne per timore di un “salto nel buio”.
Due sindacaliste, Argentina Altobelli e Carlotta Clerici entrano a far parte del Consiglio del lavoro presso il Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio

1915
Regio decreto n. 148/15 per l’approvazione della legge comunale e provinciale che vieta l’iscrizione delle donne nelle liste elettorali amministrative e la loro eleggibilità.

1918
Nasce a Milano la Gioventù femminile di Azione cattolica.

1919
Legge n. 1176/19 sull’emancipazione femminile che abolisce l'autorizzazione maritale e ammette le donne a esercitare tutte le professioni, escluse quelle che implicano poteri giurisdizionali o l’esercizio di diritti o di potestà politiche o che attengono alla difesa militare dello Stato.
La Camera dei deputati approva la legge sulla estensione del voto amministrativo e politico alle donne: per la fine della legislatura il provvedimento resta bloccato al Senato.

1922
Si tiene a Roma il primo convegno delle donne aderenti al Partito comunista d'Italia.

1923
I regi decreti nn. 3158/23 e 3184/23 introducono per le persone di ambo i sessi l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria e l’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e vecchia a 65 anni.
Si tiene a Roma Il IX Congresso dell'Alleanza internazionale pro suffragio. Interviene anche Mussolini a favore del voto amministrativo alle donne.
Alle donne è fatto divieto di essere presidi delle scuole medie.

1925
Legge n. 2125 La legge Acerbo prevede il voto amministrativo ad alcune categorie di donne (madri o vedove di caduti in guerra): le elezioni amministrative saranno abolite l’anno successivo per l’instaurazione del regime podestarile.
Legge n. 2277/25 sulla protezione e assistenza alla maternità e infanzia (istituzione dell’OMNI).

1926
Il regolamento sulla legge 1176/19, in deroga ad essa, esclude le donne dalle cattedre di lettere italiane e latine, latine e greche, storia e filosofia, storia e economia politica nei licei.
Grazia Deledda riceve il Premio Nobel per la letteratura.

1927
Il salario femminile è fissato al 50% di quello maschile

1929
Legge n. 850/29 per la tutela di operaie e impiegate durante lo stato di gravidanza e puerperio.
Legge n. 847/29 introduce il matrimonio cattolico concordatario.

1930
Viene promulgato il Codice penale che configura il delitto per causa d’onore.

1933
Regio decreto legge n. 1554/33 autorizza le amministrazioni statali a escludere o stabilire limiti per l'ammissione delle donne nei concorsi pubblici.

1934
Regio decreto n. 383/34 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che esclude le donne dagli uffici di podestà e da altre cariche.
Legge n. 653/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) vieta l’utilizzazione di manodopera femminile in mansioni pesanti o insalubri.
Legge 1347/34 (Tutela della lavoratrice madre e della sua maternità) istituisce il congedo di maternità obbligatorio coperto da sussidio e obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di disporre camere per l’allattamento.

1938
Decreto legge n. 1514/38 che stabilisce che l'assunzione delle donne negli uffici pubblici sia limitata al 10% degli organici o meno.
Vengono emanate le leggi sulla difesa della razza che fra l'altro vietano i matrimoni con appartenenti a razze non ariane.

1939
Regio decreto n. 989/39 che stabilisce una tipologia di mansioni per il personale femminile nell’impiego pubblico e privato.
L'Unione Femminile Nazionale viene sciolta d'autorità dal regime fascista.

1940
Le donne costituiscono nell'industria bellica italiana il 30% di mano d'opera.

1942
Viene approvato il nuovo Codice civile che riproduce le norme del 1865 sulla condizione delle donne.

1943
Vengono fondati a Milano da donne aderenti a vari partiti del CLN i Gruppi di difesa della donna.

1944
Gisella Floreanini è ministro nella Repubblica dell'Ossola.
Nascono l'Unione delle Donne Italiane (UDI) e il Centro Italiano femminile (Federazione di associazioni femminili cattoliche) e l'ANDE (associazione nazionale Donne elettrici).
A Roma, in clandestinità, nasce la prima squadriglia di girl scout italiane. Lo scoutismo maschile era stato proibito e sciolto dal fascismo.

1945
Il DLL n. 23/45 riconosce alle donne il diritto di voto. Alcune donne sono nominate nella Consulta nazionale. Le donne votano in un primo turno di amministrative. Fra il primo e il secondo turno delle amministrative (1946) saranno elette le prime donne sindaco e consigliere comunale.

1946
Il 2 giugno si vota per la Repubblica e l'Assemblea Costituente. Le donne votano per la prima volta alle politiche. All'Assemblea sono elette 21 donne.

1948
Il 1 gennaio entra in vigore la Costituzione repubblicana italiana, che sancisce l’uguaglianza dei diritti fra i sessi.
Il 18 aprile è eletto il primo Parlamento repubblicano: sono elette 45 donne alla Camera e 4 al Senato.
Appena aperta la legislatura vengono presentati due progetti di legge per la tutela fisica e economica delle lavoratrici madri: il primo di iniziativa parlamentare da Teresa Noce, il secondo da Amintore Fanfani, ministro del Lavoro.

1949
Lina Merlin presenta il progetto di legge per l'abrogazione della regolamentazione della
prostituzione.

1950
Legge 860/1950 sulla tutela fisica e economica della lavoratrice madre. Questa legge viene approvata dopo una lungo dibattito in Parlamento e nel paese, relatrice Maria Federici.
Legge n.986/50 che proibisce il licenziamento delle lavoratrici madri, gestanti e puerpere.

1951
Nel Governo De Gasperi, Angela Cingolani Guidi è la prima donna che diventa sottosegretaria all'Industria e Commercio.

1953
Nelle elezioni della seconda legislatura le donne diminuiscono: 33 alla Camera e solo 1 al Senato.

1954
Rinasce il Consiglio Nazionale delle donne italiane.

1956
Legge 741/56 sulla parità di remunerazione tra uomini e donne.
Legge1441/56 che ammette le donne nelle giurie popolari delle Corti d'Assise e come componenti dei Tribunali per minorenni.
Maria Jervolino De Unterrichter  è sottosegretario alla Pubblica Istruzione.

1957
Nel trattato che fonda il Mercato Comune Europeo un articolo impegna gli Stati a garantire la parità di salario alle donne. Per iniziativa di un Comitato composto da più associazioni e sotto il patrocinio della Società umanitaria si svolge a Torino il Convegno "Retribuzione eguale per lavoro eguale".

1958
Legge 75/58
(legge Merlin) che abolisce la regolamentazione della prostituzione.
Nella terza legislatura la flessione femminile si accentua: 25 donne alla Camera, 3 al Senato. Angela Gotelli è sottosegretario alla Sanità.
Si costituisce il Comitato di Associazioni femminili per la parità di retribuzione, per l'applicazione della Convenzione N.100.

1959
E' approvata la legge che costituisce il Corpo di Polizia femminile.

1960
Accordo salariale sulla parità di salario nell'industria tra uomini e donne.

1963
Legge n.66/63 che ammette le donne a tutti i pubblici uffici e a tutte le professioni (escluse Polizia, Guardia di Finanza e Forze Armate).
Legge n. 7/63 che vieta il licenziamento per matrimonio e la legge di modifica a quella sulla tutela delle lavoratrici madri.
Legge n. 389/63 con la quale viene istituita la pensione volontaria per le casalinghe.
Nella quarta legislatura sono elette 29 donne alla Camera e 6 al Senato. Marisa Cinciari Rodano è eletta Vicepresidente della Camera. Maria Badaloni è sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Maria Vittoria Mezza è sottosegretario alla Industria e Commercio
Nella Enciclica Pacem in terris Giovanni XXIII indica nella promozione femminile un segno dei tempi.

1964
Si svolge a Roma il Settimo Congresso dell'UDI preparato da tesi che affrontano in termini nuovi l'autonomia della questione femminile.

1965
Nasce a Milano il primo collettivo femminista DEMAU (demistificazione autoritarismo).

1968
Elette solo 18 donne alla Camera, 11 al Senato. Emanuela Savio è sottosegretario all'industria e Commercio, Elena Caporaso alla Pubblica Istruzione, Maria Pia Dal Canton alla Sanità.
La Corte costituzionale dichiara incostituzionale la disuguaglianza dei sessi nella punizione dell'adulterio.
Nel quadro della contestazione nascono i primi gruppi femministi.

1969
La Corte costituzionale dichiara incostituzionali le norme sul concubinato.

1970
Legge n.898/70 sullo scioglimento del matrimonio.
Primo Congresso del Movimento di Liberazione della Donna.

1971
Legge 1044/1971 per l'assistenza all'infanzia che prevede l'istituzione di asili-nido pubblici.
Legge 1204/71 di riforma della legge sulla lavoratrice madre.
1971-1975, sentenze della corte Costituzionale sul riconoscimento della liceità della propaganda contraccettiva e dell’aborto terapeutico.

1972
Entrano nella V legislatura 25 deputate e sei senatrici. Nel corso della legislatura subentreranno altre 3 deputate.
Come effetto della introduzione della scuola media unica si registrano ormai significativi aumenti nella scolarità femminile superiore dove le donne passano dal 37,4% del 1948-49 al 42,4% del 1972-73 e in quella universitaria (dal 25% al 37,5%). In numeri assoluti le iscritte all'Università sono 285.000 (contro le 69.000 del 1962) con una crescita del 244% contro la crescita maschile del 147%.

1973
Legge 877/1973
sulla tutela del lavoro a domicilio.
Un Congresso dell'UDI stabilisce la posizione dell'organizzazione nei confronti del nuovo femminismo.

1974
Nel referendum abrogativo del divorzio il 58% vota per il mantenimento della legge.

1975
Legge n.151/75 di riforma del diritto di famiglia che sanziona la parità dei coniugi.
Legge n.405/75 che istituisce i Consultori familiari.
Legge n. 698/75 sullo scioglimento delle funzioni dell’OMNI.

1976
Cinquantatré donne sono elette alla Camera e undici al Senato. Tina Anselmi è nominata Ministro del Lavoro. Si svolge una grande manifestazione di donne a Roma a favore dell'aborto.
Nel Congresso di Lotta Continua, a Rimini, le donne si scontrano duramente con una politica che considerano ancora maschile, tentata dalla lotta armata. Lo scontro preparerà lo scioglimento.

1977
Legge n. 903/77 sulla parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro.

1978
Legge n. 194/78 sulla tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria di gravidanza.

1979
Nelle elezioni politiche sono elette 55 donne alla Camera, 14 al Senato.
E' eletta Presidente della Camera dei Deputati Nilde Iotti.
Nel primo Parlamento europeo eletto direttamente ci sono 61 donne, di cui undici italiane.

1981
Legge 121/81 per l’ammissione delle donne nella nuova polizia di Stato.
Legge n. 442/81 che abroga la rilevanza penale della causa d'onore come attenuante nei delitti.
Gli opposti referendum abrogativi sulla interruzione volontaria di gravidanza, uno radicale, gli altri proposti dal Movimento per la vita vengono respinti nella consultazione popolare.

1983
Alla Camera sono elette 52 donne, al Senato 16.
E' istituito il Comitato Nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento e di uguaglianza di opportunità fra lavoratori e lavoratrici presso il Ministero del Lavoro.

1984
E' istituita la Commissione per le pari opportunità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio, presieduta da Elena Marinucci.
La Corte Costituzionale approva l'estensione al padre del congedo di maternità.
Nelle elezioni per il Parlamento Europeo sono elette 84 donne di cui 8 italiane .

1986
La scienziata italiana Rita Levi Montalcini ottiene il Nobel.

1987
Legge 74/87 che introduce nuove norme nella disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio.
Legge n. 546/87 che estende  l’indennità giornaliera di gravidanza e puerperio alle lavoratrici autonome, coltivatrici dirette, mezzadre, colone, artigiane ed esercenti attività commerciali.
Le donne del PCI lanciano la Carta delle donne, riaprendo un dialogo serrato fra le donne comuniste e quelle della galassia femminista.
Sono elette 82 donne alla Camera dei deputati (di cui 53 nelle liste del PCI ) e 22 al Senato (di cui 10 nelle liste del PCI). Il gruppo parlamentare dei Verdi ha una presenza pari di uomini e donne e si dà un direttivo femminile.

1988
Legge n. 400/88 sull'ordinamento della Presidenza del Consiglio conferma la Commissione pari opportunità come struttura di supporto della Presidenza sulle questioni femminili.
Giovanni Paolo II pubblica la lettera Mulieris Dignitatem.

1989
Legge n. 25/89 che eleva a quarant’anni la data di partecipazione ai concorsi pubblici, come sollecitato dalla Commissiona nazionale di parità per consentire anche alle donne che non abbiano potuto dedicarsi ad attività lavorativa in età giovanile, perché impegnate in incombenze familiari, di inserirsi nel mondo del lavoro.
Delibera 6/10/89 del Consiglio della magistratura militare che consente alle donne l’accesso alla magistratura militare.
Nelle elezioni al Parlamento europeo sono elette 10 donne; la media italiana è ancora largamente inferiore a quella media europea (19,3%) e a quella massima della Danimarca (37,5%).
Tina Anselmi è la nuova Presidente della Commissione per le pari opportunità.

1990
Legge n: 979/90 sull’indennità di maternità per le libere professioniste.
Decreto legislativo in materia di armonizzazione della contribuzione figurativa, con interventi a favore del suo riconoscimento durante i periodi di astensione dal lavoro per maternità.
Con 7.238.000 donne occupate e 1.577.000 donne in cerca di occupazione la forza lavoro femminile è del 37%. Crescono contemporaneamente occupazione e disoccupazione femminile.

1991
Legge 125/1991 sulle Azioni positive per la realizzazione delle pari opportunità nel campo del lavoro.
Legge  266/91, legge quadro sul volontariato.
Legge 166/91 sul trattamento economico delle lavoratrici madri dipendenti da amministrazioni pubbliche.

1992
Legge 215/92 sulle Azioni positive in favore della imprenditoria femminile.
Sono elette alla Camera 51 donne, al Senato 31; la diminuzione alla Camera e l'aumento al Senato sono probabilmente dovute agli effetti della preferenza unica.
A circa 30 anni dalla legge di accesso a tutte le carriere le donne magistrato sono 1916 (su 7869 uomini) di cui 129 magistrati di Cassazione; in diplomazia ci sono 53 donne contro 863 uomini: per ragioni di anzianità di carriera nessuna donna è ancora arrivata oltre la carica di ministro plenipotenziario di 2° classe.

1993
Legge n. 277/93 per la Camera basata su collegi uninominali maggioritari per  il 75% e una quota proporzionale del 25% che prevede l'alternanza fra uomini e donne nelle liste.
Legge n. 236/93, art. 6 sul vincolo, nei licenziamenti collettivi, di non effettuare espulsioni di lavoratrici in misura percentuale superiore a quella del personale femminile occupato nell’impresa delle medesime dimensioni e con interventi a favore delle lavoratrici madri durante la mobilità.
Decreto legislativo n. 29/93, sulla parità e pari opportunità sia per l’accesso al lavoro sia per il trattamento sul lavoro relativamente alla gestione delle risorse umane (art.7) e sulla istituzione delle quote di donne nelle commissioni di concorso, sulla pari dignità di uomini e di donne sul lavoro e sulla partecipazione delle dipendenti delle Pubbliche amministrazioni ai corsi di formazione e di aggiornamento professionale (art. 61).

1994
Sono elette alla Camera 95 donne, al Senato 29.
Irene Pivetti è eletta Presidente della Camera dei Deputati.
Rosa Russo Jervolino già Presidente del PPI assume, dopo le dimissioni del segretario, tali funzioni.
Emma Bonino è la prima donna italiana membro della Commissione Europea.
Letizia Moratti è Presidente della RAI.
Tina Lagostena Bassi è Presidente della Commissione presso la Presidenza del Consiglio.
Nelle elezioni per il Parlamento europeo sono elette 12 donne.

1995
L'Italia ha un Ministro degli Esteri donna, Susanna Agnelli.
Fernanda Contri è la prima donna nominata alla Corte Costituzionale.
Livia Turco è Presidente della Commissione presso la Presidenza del Consiglio.
Emma Marcegaglia è eletta Presidente dei Giovani industriali.
Legge n. 332/95, art.5 che modifica l’art. 275, 4°c del codice di procedura penale, prevedendo il divieto di custodia cautelare in carcere di donne incinte o madri fino al compimento del terzo anno d’età del figlio.

1996
Legge n. 66/96 sulla violenza sessuale. Essa classifica come reato contro la persona il reato di violenza sessuale (che include sia la violenza carnale vera e propria che gli atti di libidine violenti, di solito perpetrati nei confronti dei minori) così mutando  la qualificazione della normativa precedente che lo definiva reato contro la morale. In tal modo viene restituita dignità alla vittima, finalmente considerata “persona”, mentre si è cercato di punire il reato in modo tale (con pena gradabile tra i tre e i cinque anni) che non fosse possibile il patteggiamento, di modo che lo stupratore non restasse sostanzialmente impunito.
Alla Camera sono elette 71 donne, al Senato 26.
Il nuovo Governo Prodi, in cui sono tre le donne ministro e sette le sottosegretarie, nomina un Ministro per le Pari opportunità.
Silvia Costa è Presidente della Commissione presso la Presidenza del Consiglio.

1997
Direttiva del 27 marzo 1997 del presidente del Consiglio dei ministri On. Romano Prodi, in favore di azioni volte a promuovere l’attribuzione di poteri e responsabilità delle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini. Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 405/97 di istituzione ed organizzazione del Dipartimento per le Pari Opportunità nell’ambito della Presidenza del Consiglio.
Decreto del Ministro dell’Agricoltura che istituisce l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria femminile ed il lavoro in agricoltura.
Decreto del Ministro delle Pari Opportunità che istituisce la Commissione per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e l’osservatorio per l’imprenditorialità femminile.

1998
Legge n. 165/98, art. 4 che modifica l’art. 656 del c.p.c. e dispone fra l’altro che la pena di reclusione non superiore a quattro anni nonché la pena dell’arresto possono essere scontate nella propria abitazione ovvero in luogo pubblico di assistenza e accoglienza, quando trattasi di donna incinta o madre di prole di età inferiore ai dieci anni.
Decreto del Ministro della P.I. n. 383/98 che modifica la denominazione di Istituti tecnici femminili in “Istituti tecnici per attività sociale”.
Nel Governo D'Alema ci sono sei donne ministro; per la prima volta una donna è Ministro dell'Interno (Rosa Russo Iervolino).
Una donna, Paola Bignardi, diventa Presidente nazionale dell'Azione Cattolica.

1999
Legge n. 25/99 (legge comunitaria 1998). L’art. 17 di tale legge, al fine di adeguare la legge italiana alla sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee 4 dicembre 1997, ha abrogato il divieto del lavoro notturno per le lavoratrici tessili (per le altre lavoratrici il divieto non operava già in precedenza), escludendo però comunque dalla prestazione di lavoro notturno le donne in stato di gravidanza fino ai tre anni di età del minore, ovvero le lavoratrici con disabili a carico.
Legge n. 157/99 in materia di rimborso delle spese elettorali. L’art. 3, comma 1 di tale legge mira  a favorire la partecipazione attiva delle donne nella vita politica, disponendo che “ogni partito o movimento politico destina una quota pari ad almeno il 5% dei rimborsi ricevuti per consultazioni elettorali ad iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica”.
Nelle elezioni per il Parlamento europeo sono elette 10 donne.
Grazia Francescato è eletta portavoce dei Verdi.

2000
Legge 53/00 che prevede disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità (congedi parentali), per il diritto di cura  e per il coordinamento dei tempi delle città.

2001
Alla Camera sono elette 63 donne e 25 al Senato.
I Ministri donna del Governo Berlusconi sono due: Stefania Prestigiacomo (Pari Opportunità) e Letizia Moratti (Istruzione).
Rosa Russo Iervolino è eletta sindaco di Napoli.

Bibliografia:
AA.VV. (1976) La donna e il diritto. Dall’incapacità giuridica Al nuovo diritto di famiglia, Roma, Editrice sindacale italiana.
AA.VV. (2001) Il novecento delle italiane, Roma, Editori Riuniti.
Bimbi F. (1992) “La cittadinanza delle donne” in Inchiesta, luglio–dicembre 1992.
Commissione Nazionale Pari Opportunità: www.governo.it/cmparita
Del Re A. (1999) (a cura di) Donne in politica, Milano, FrancoAngeli.
Galoppini A. (1980) Il lungo viaggio verso la parità, Bologna, Zanichelli.
Ribero A. (1976) La donna ieri e oggi, Torino, Paravia
Sarogni E: (1995) La donna italiana. Il lungo cammino verso i diritti, Parma, Nuove Pratiche Editrice.
Zincone G. (1992) Da sudditi a cittadini, Bologna, il Mulino.

1875 - 1900 - 1925 - 1950 - 1975 - 2000 - bibliografa


 


Mesure d'audience et statistiques
Classement des meilleurs sites, chat, sondage