Chronologie
- Italie
1863
Proposta di legge Peruzzi per il voto amministrativo
alle donne.
1865
Viene promulgato il Codice civile del Regno dItalia:
assoggetta la donna allautorizzazione maritale delluomo capo
della famiglia.
1867
Proposta di legge Morelli per lestensione
alla donna del diritto di voto e degli altri diritti civili e politici.
1875
Salvatore
Morelli presenta alla Camera dei deputati nuovi disegni di legge per la
riforma del diritto di famiglia e lestensione del voto alle donne.
1877
Legge
n. 4167/77 per lammissione delle donne
come testimoni negli atti pubblici e privati diniziativa di Salvatore
Morelli.
Viene
pubblicata a Roma la petizione di Anna Maria Mozzoni al Parlamento per
il voto politico alle donne.
1888
Crispi
rifiuta in Senato il diritto di voto amministrativo alle donne.
1893
Legge
n. 295/93 che riconosce alle donne il diritto
di essere elette come probiviri nelle controversie di lavoro.
1898
Regio
decreto n. 164 che approva il testo unico della legge comunale e provinciale che rifiuta
il voto amministrativo agli analfabeti, agli interdetti, agli inabilitati,
ai condannati allergastolo, ai mendicanti e alle donne.
1900
Le
iscritte nei licei sono 287 (erano 44 nel 1897)
Nelle
industrie tessili lavorano 250.000 donne su 380.000 operai.
Sono
già attive in Italia molte aggregazioni femminili. Le più recenti sono
il Movimento Femminile socialista (1897) e l' Unione Femminile (1899).
1901
Il
tasso di attività femminile è del 31%. Nell'industria del cotone lavorano
82.932 donne, 17.528 fanciulli, 34.750 uomini. Ci sono 3.000 telegrafiste,
170.000 commesse.
Su
1.100.055 parti muoiono ancora 3.034 donne.
Nasce
a Milano il Fascio femminile democratico cristiano e la Lega cattolica
femminile.
1902
Legge
n. 242/02 sul lavoro delle donne e dei fanciulli.
Entrerà in vigore il 1 luglio del 1903. La legge è sostenuta dal Partito
socialista e da Anna Kuliscioff.
1903
Vengono
fondate in Italia le sezioni italiane di due organismi internazionali,
il Consiglio Nazionale delle Donne italiane, aderente all'International
Council of Women e la più radicale Alleanza per il suffragio.
1904
Con
lo scioglimento dell'Opera dei Congressi cattolici viene bloccato anche
il disegno di una associazione autonoma di donne cattoliche.
1905
R.D.
agosto 1905: le donne sono ammesse all'insegnamento
nelle scuole medie.
Sorge
a Milano per iniziativa di Fany Norsa Pisa la prima Cassa di maternità.
L'Unione
Femminile, nata a Milano nel 1899, diviene Unione Femminile Nazionale.
1906
Nella
battaglia per il suffragio universale si apre anche quella per il suffragio
femminile. Viene presentata in Parlamento una petizione di Anna Maria
Mozzoni, Maria Montessori e altre; alcune donne si iscrivono alle liste
elettorali ad Ancona e in altre città.
Viene
tenuto un Congresso femminile socialista.
1907
Nasce
il Comitato Nazionale pro suffragio femminile presieduto dalla Martini
Marescotti.
Si
svolge a Milano il primo Convegno nazionale femminile indetto dalle femministe
cristiane della Federazione femminile, aperto anche alle laiche e alle
socialiste.
1908
Il
Consiglio nazionale delle donne italiane promuove il primo Congresso Nazionale
delle donne italiane, che si apre a Roma con la presenza della Regina.
Maria
Montessori a Roma nel quartiere San Lorenzo apre la prima Casa dei bambini,
un asilo arredato e condotto secondo il suo metodo.
Nasce
il Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa.
1909
Come
reazione alle conclusioni del primo Congresso Nazionale delle donne italiane,
(voto contro l'insegnamento religioso nelle scuole) nasce la prima Unione
fra le donne cattoliche.
1910
Legge
n. 121/10 che esclude le donne dallelettorato
e dalleleggibilità per le Camere di Commercio e arti del Regno.
Legge
n. 520/10 per la creazione della Cassa di maternità
con sede a Roma.
Le
maestre e le professoresse sono 62.000, contro 35.000 uomini.
Anna
Kuliscioff svolge al Congresso socialista una relazione su "Proletariato
femminile e Partito socialista".
Giuseppina
Novi Scanni fonda le Unioni professionali femminili.
Tutti
i gruppi femministi stillano un Manifesto comune per il voto alle donne.
Le
donne acquisiscono il diritto allesercizio dellavvocatura.
1912
Giolitti
rifiuta alla Camera dei deputati il voto alle donne per timore di un salto
nel buio.
Due
sindacaliste, Argentina Altobelli e Carlotta Clerici entrano a far parte
del Consiglio del lavoro presso il Ministero dell'Agricoltura, Industria
e Commercio
1915
Regio
decreto n. 148/15 per lapprovazione della
legge comunale e provinciale che vieta liscrizione delle donne nelle
liste elettorali amministrative e la loro eleggibilità.
1918
Nasce
a Milano la Gioventù femminile di Azione cattolica.
1919
Legge
n. 1176/19 sullemancipazione femminile
che abolisce l'autorizzazione maritale e ammette le donne a esercitare
tutte le professioni, escluse quelle che implicano poteri giurisdizionali
o lesercizio di diritti o di potestà politiche o che attengono alla
difesa militare dello Stato.
La
Camera dei deputati approva la legge sulla estensione del voto amministrativo
e politico alle donne: per la fine della legislatura il provvedimento
resta bloccato al Senato.
1922
Si
tiene a Roma il primo convegno delle donne aderenti al Partito comunista
d'Italia.
1923
I
regi decreti nn. 3158/23 e 3184/23 introducono
per le persone di ambo i sessi lassicurazione obbligatoria contro
la disoccupazione involontaria e lassicurazione obbligatoria contro
linvalidità e vecchia a 65 anni.
Si
tiene a Roma Il IX Congresso dell'Alleanza internazionale pro suffragio.
Interviene anche Mussolini a favore del voto amministrativo alle donne.
Alle
donne è fatto divieto di essere presidi delle scuole medie.
1925
Legge
n. 2125 La legge Acerbo prevede il voto amministrativo
ad alcune categorie di donne (madri o vedove di caduti in guerra): le
elezioni amministrative saranno abolite lanno successivo per linstaurazione
del regime podestarile.
Legge
n. 2277/25 sulla protezione e assistenza alla
maternità e infanzia (istituzione dellOMNI).
1926
Il
regolamento sulla legge 1176/19, in deroga ad
essa, esclude le donne dalle cattedre di lettere italiane e latine, latine
e greche, storia e filosofia, storia e economia politica nei licei.
Grazia
Deledda riceve il Premio Nobel per la letteratura.
1927
Il
salario femminile è fissato al 50% di quello maschile
1929
Legge
n. 850/29 per la tutela di operaie e impiegate
durante lo stato di gravidanza e puerperio.
Legge
n. 847/29 introduce il
matrimonio cattolico concordatario.
1930
Viene promulgato il Codice penale che configura il delitto per causa donore.
1933
Regio
decreto legge n. 1554/33 autorizza le amministrazioni
statali a escludere o stabilire limiti per l'ammissione delle donne nei
concorsi pubblici.
1934
Regio
decreto n. 383/34 che approva il testo unico
della legge comunale e provinciale che esclude le donne dagli uffici di
podestà e da altre cariche.
Legge
n. 653/34 (Tutela della lavoratrice madre e della
sua maternità) vieta lutilizzazione di manodopera femminile in mansioni
pesanti o insalubri.
Legge
1347/34 (Tutela della lavoratrice madre e della
sua maternità) istituisce il congedo di maternità obbligatorio coperto
da sussidio e obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di disporre
camere per lallattamento.
1938
Decreto
legge n. 1514/38 che stabilisce che l'assunzione
delle donne negli uffici pubblici sia limitata al 10% degli organici o
meno.
Vengono
emanate le leggi sulla difesa della razza che fra l'altro vietano i matrimoni
con appartenenti a razze non ariane.
1939
Regio
decreto n. 989/39 che stabilisce una tipologia
di mansioni per il personale femminile nellimpiego pubblico e privato.
L'Unione
Femminile Nazionale viene sciolta d'autorità dal regime fascista.
1940
Le
donne costituiscono nell'industria bellica italiana il 30% di mano d'opera.
1942
Viene
approvato il nuovo Codice civile che riproduce le norme del 1865 sulla
condizione delle donne.
1943
Vengono
fondati a Milano da donne aderenti a vari partiti del CLN i Gruppi di
difesa della donna.
1944
Gisella
Floreanini è ministro nella Repubblica dell'Ossola.
Nascono
l'Unione delle Donne Italiane (UDI) e il Centro Italiano femminile (Federazione
di associazioni femminili cattoliche) e l'ANDE (associazione nazionale
Donne elettrici).
A
Roma, in clandestinità, nasce la prima squadriglia di girl scout italiane.
Lo scoutismo maschile era stato proibito e sciolto dal fascismo.
1945
Il
DLL n. 23/45 riconosce alle donne il diritto
di voto. Alcune donne sono nominate nella Consulta nazionale. Le donne
votano in un primo turno di amministrative. Fra il primo e il secondo
turno delle amministrative (1946) saranno elette le prime donne sindaco
e consigliere comunale.
1946
Il
2 giugno si vota per la Repubblica e l'Assemblea Costituente. Le donne
votano per la prima volta alle politiche. All'Assemblea sono elette 21
donne.
1948
Il
1 gennaio entra in vigore la Costituzione repubblicana italiana, che sancisce
luguaglianza dei diritti fra i sessi.
Il
18 aprile è eletto il primo Parlamento repubblicano: sono elette 45 donne
alla Camera e 4 al Senato.
Appena
aperta la legislatura vengono presentati due progetti di legge per la
tutela fisica e economica delle lavoratrici madri: il primo di iniziativa
parlamentare da Teresa Noce, il secondo da Amintore Fanfani, ministro
del Lavoro.
1949
Lina
Merlin presenta il progetto di legge per l'abrogazione della regolamentazione
della
prostituzione.
1950
Legge
860/1950 sulla tutela fisica e economica della
lavoratrice madre. Questa legge viene approvata dopo una lungo dibattito
in Parlamento e nel paese, relatrice Maria Federici.
Legge
n.986/50 che proibisce il licenziamento delle
lavoratrici madri, gestanti e puerpere.
1951
Nel
Governo De Gasperi, Angela Cingolani Guidi è la prima donna che diventa
sottosegretaria all'Industria e Commercio.
1953
Nelle
elezioni della seconda legislatura le donne diminuiscono: 33 alla Camera
e solo 1 al Senato.
1954
Rinasce
il Consiglio Nazionale delle donne italiane.
1956
Legge
741/56 sulla parità di remunerazione tra uomini e donne.
Legge1441/56 che ammette le donne nelle giurie popolari delle Corti d'Assise e come
componenti dei Tribunali per minorenni.
Maria
Jervolino De Unterrichter è sottosegretario alla Pubblica Istruzione.
1957
Nel
trattato che fonda il Mercato Comune Europeo un articolo impegna gli Stati
a garantire la parità di salario alle donne. Per iniziativa di un Comitato
composto da più associazioni e sotto il patrocinio della Società umanitaria
si svolge a Torino il Convegno "Retribuzione eguale per lavoro eguale".
1958
Legge 75/58 (legge Merlin) che abolisce la regolamentazione della prostituzione.
Nella terza legislatura la flessione femminile si accentua: 25 donne alla
Camera, 3 al Senato. Angela Gotelli è sottosegretario alla Sanità.
Si
costituisce il Comitato di Associazioni femminili per la parità di retribuzione,
per l'applicazione della Convenzione N.100.
1959
E'
approvata la legge che costituisce il Corpo di Polizia femminile.
1960
Accordo
salariale sulla parità di salario nell'industria tra uomini e donne.
1963
Legge
n.66/63 che ammette le donne a tutti i pubblici
uffici e a tutte le professioni (escluse Polizia, Guardia di Finanza e
Forze Armate).
Legge
n. 7/63 che vieta il licenziamento per matrimonio
e la legge di modifica a quella sulla tutela delle lavoratrici madri.
Legge
n. 389/63 con la quale viene istituita la pensione
volontaria per le casalinghe.
Nella
quarta legislatura sono elette 29 donne alla Camera e 6 al Senato. Marisa
Cinciari Rodano è eletta Vicepresidente della Camera. Maria Badaloni è
sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Maria Vittoria Mezza è sottosegretario
alla Industria e Commercio
Nella
Enciclica Pacem in terris Giovanni XXIII indica nella promozione
femminile un segno dei tempi.
1964
Si
svolge a Roma il Settimo Congresso dell'UDI preparato da tesi che affrontano
in termini nuovi l'autonomia della questione femminile.
1965
Nasce
a Milano il primo collettivo femminista DEMAU (demistificazione autoritarismo).
1968
Elette
solo 18 donne alla Camera, 11 al Senato. Emanuela Savio è sottosegretario
all'industria e Commercio, Elena Caporaso alla Pubblica Istruzione, Maria
Pia Dal Canton alla Sanità.
La
Corte costituzionale dichiara incostituzionale la disuguaglianza dei sessi
nella punizione dell'adulterio.
Nel
quadro della contestazione nascono i primi gruppi femministi.
1969
La
Corte costituzionale dichiara incostituzionali le norme sul concubinato.
1970
Legge
n.898/70 sullo scioglimento del matrimonio.
Primo
Congresso del Movimento di Liberazione della Donna.
1971
Legge
1044/1971 per l'assistenza all'infanzia che prevede
l'istituzione di asili-nido pubblici.
Legge
1204/71 di riforma della legge sulla lavoratrice
madre.
1971-1975,
sentenze della corte Costituzionale sul riconoscimento della liceità della
propaganda contraccettiva e dellaborto terapeutico.
1972
Entrano
nella V legislatura 25 deputate e sei senatrici. Nel corso della legislatura
subentreranno altre 3 deputate.
Come
effetto della introduzione della scuola media unica si registrano ormai
significativi aumenti nella scolarità femminile superiore dove le donne
passano dal 37,4% del 1948-49 al 42,4% del 1972-73 e in quella universitaria
(dal 25% al 37,5%). In numeri assoluti le iscritte all'Università sono
285.000 (contro le 69.000 del 1962) con una crescita del 244% contro la
crescita maschile del 147%.
1973
Legge 877/1973 sulla tutela del lavoro a domicilio.
Un
Congresso dell'UDI stabilisce la posizione dell'organizzazione nei confronti
del nuovo femminismo.
1974
Nel
referendum abrogativo del divorzio il 58% vota per il mantenimento della
legge.
1975
Legge
n.151/75 di riforma del diritto di famiglia che
sanziona la parità dei coniugi.
Legge
n.405/75 che istituisce i Consultori familiari.
Legge
n. 698/75 sullo scioglimento delle funzioni dellOMNI.
1976
Cinquantatré
donne sono elette alla Camera e undici al Senato. Tina Anselmi è nominata
Ministro del Lavoro. Si svolge una grande manifestazione di donne a Roma
a favore dell'aborto.
Nel
Congresso di Lotta Continua, a Rimini, le donne si scontrano duramente
con una politica che considerano ancora maschile, tentata dalla lotta
armata. Lo scontro preparerà lo scioglimento.
1977
Legge
n. 903/77 sulla parità di trattamento fra uomini
e donne in materia di lavoro.
1978
Legge
n. 194/78 sulla tutela sociale della maternità
e sull'interruzione volontaria di gravidanza.
1979
Nelle
elezioni politiche sono elette 55 donne alla Camera, 14 al Senato.
E'
eletta Presidente della Camera dei Deputati Nilde Iotti.
Nel
primo Parlamento europeo eletto direttamente ci sono 61 donne, di cui
undici italiane.
1981
Legge
121/81 per lammissione delle donne nella nuova polizia di Stato.
Legge
n. 442/81 che abroga la rilevanza penale della
causa d'onore come attenuante nei delitti.
Gli
opposti referendum abrogativi sulla interruzione volontaria di gravidanza,
uno radicale, gli altri proposti dal Movimento per la vita vengono respinti
nella consultazione popolare.
1983
Alla
Camera sono elette 52 donne, al Senato 16.
E'
istituito il Comitato Nazionale per l'attuazione dei principi di parità
di trattamento e di uguaglianza di opportunità fra lavoratori e lavoratrici
presso il Ministero del Lavoro.
1984
E'
istituita la Commissione per le pari opportunità fra uomo e donna presso
la Presidenza del Consiglio, presieduta da Elena Marinucci.
La
Corte Costituzionale approva l'estensione al padre del congedo di maternità.
Nelle
elezioni per il Parlamento Europeo sono elette 84 donne di cui 8 italiane
.
1986
La
scienziata italiana Rita Levi Montalcini ottiene il Nobel.
1987
Legge
74/87 che introduce nuove norme nella disciplina dei casi di scioglimento del
matrimonio.
Legge
n. 546/87 che estende lindennità giornaliera di gravidanza
e puerperio alle lavoratrici autonome, coltivatrici dirette, mezzadre,
colone, artigiane ed esercenti attività commerciali.
Le
donne del PCI lanciano la Carta delle donne, riaprendo un dialogo serrato
fra le donne comuniste e quelle della galassia femminista.
Sono
elette 82 donne alla Camera dei deputati (di cui 53 nelle liste del PCI
) e 22 al Senato (di cui 10 nelle liste del PCI). Il gruppo parlamentare
dei Verdi ha una presenza pari di uomini e donne e si dà un direttivo
femminile.
1988
Legge
n. 400/88 sull'ordinamento della Presidenza del
Consiglio conferma la Commissione pari opportunità come struttura di supporto
della Presidenza sulle questioni femminili.
Giovanni
Paolo II pubblica la lettera Mulieris Dignitatem.
1989
Legge
n. 25/89 che eleva a quarantanni la data
di partecipazione ai concorsi pubblici, come sollecitato dalla Commissiona
nazionale di parità per consentire anche alle donne che non abbiano potuto
dedicarsi ad attività lavorativa in età giovanile, perché impegnate in
incombenze familiari, di inserirsi nel mondo del lavoro.
Delibera
6/10/89 del Consiglio della magistratura militare
che consente alle donne laccesso alla magistratura militare.
Nelle
elezioni al Parlamento europeo sono elette 10 donne; la media italiana
è ancora largamente inferiore a quella media europea (19,3%) e a quella
massima della Danimarca (37,5%).
Tina
Anselmi è la nuova Presidente della Commissione per le pari opportunità.
1990
Legge
n: 979/90 sullindennità di maternità per
le libere professioniste.
Decreto
legislativo in materia di armonizzazione della contribuzione figurativa,
con interventi a favore del suo riconoscimento durante i periodi di astensione
dal lavoro per maternità.
Con
7.238.000 donne occupate e 1.577.000 donne in cerca di occupazione la
forza lavoro femminile è del 37%. Crescono contemporaneamente occupazione
e disoccupazione femminile.
1991
Legge
125/1991 sulle Azioni positive per la realizzazione
delle pari opportunità nel campo del lavoro.
Legge
266/91, legge quadro sul volontariato.
Legge
166/91 sul trattamento economico delle lavoratrici
madri dipendenti da amministrazioni pubbliche.
1992
Legge
215/92 sulle Azioni positive in favore della imprenditoria femminile.
Sono
elette alla Camera 51 donne, al Senato 31; la diminuzione alla Camera
e l'aumento al Senato sono probabilmente dovute agli effetti della preferenza
unica.
A
circa 30 anni dalla legge di accesso a tutte le carriere le donne magistrato
sono 1916 (su 7869 uomini) di cui 129 magistrati di Cassazione; in diplomazia
ci sono 53 donne contro 863 uomini: per ragioni di anzianità di carriera
nessuna donna è ancora arrivata oltre la carica di ministro plenipotenziario
di 2° classe.
1993
Legge
n. 277/93 per la Camera basata su collegi uninominali maggioritari
per il 75% e una quota proporzionale del 25% che prevede l'alternanza
fra uomini e donne nelle liste.
Legge
n. 236/93, art. 6 sul vincolo, nei licenziamenti
collettivi, di non effettuare espulsioni di lavoratrici in misura percentuale
superiore a quella del personale femminile occupato nellimpresa
delle medesime dimensioni e con interventi a favore delle lavoratrici
madri durante la mobilità.
Decreto
legislativo n. 29/93, sulla parità e pari opportunità
sia per laccesso al lavoro sia per il trattamento sul lavoro relativamente
alla gestione delle risorse umane (art.7) e sulla istituzione delle quote
di donne nelle commissioni di concorso, sulla pari dignità di uomini e
di donne sul lavoro e sulla partecipazione delle dipendenti delle Pubbliche
amministrazioni ai corsi di formazione e di aggiornamento professionale
(art. 61).
1994
Sono
elette alla Camera 95 donne, al Senato 29.
Irene
Pivetti è eletta Presidente della Camera dei Deputati.
Rosa
Russo Jervolino già Presidente del PPI assume, dopo le dimissioni del
segretario, tali funzioni.
Emma
Bonino è la prima donna italiana membro della Commissione Europea.
Letizia
Moratti è Presidente della RAI.
Tina
Lagostena Bassi è Presidente della Commissione presso la Presidenza del
Consiglio.
Nelle
elezioni per il Parlamento europeo sono elette 12 donne.
1995
L'Italia
ha un Ministro degli Esteri donna, Susanna Agnelli.
Fernanda
Contri è la prima donna nominata alla Corte Costituzionale.
Livia
Turco è Presidente della Commissione presso la Presidenza del Consiglio.
Emma
Marcegaglia è eletta Presidente dei Giovani industriali.
Legge
n. 332/95, art.5 che modifica lart. 275,
4°c del codice di procedura penale, prevedendo il divieto di custodia
cautelare in carcere di donne incinte o madri fino al compimento del terzo
anno detà del figlio.
1996
Legge
n. 66/96 sulla violenza sessuale. Essa classifica come reato
contro la persona il reato di violenza sessuale (che include sia la violenza
carnale vera e propria che gli atti di libidine violenti, di solito perpetrati
nei confronti dei minori) così mutando la qualificazione della normativa
precedente che lo definiva reato contro la morale. In tal modo viene restituita
dignità alla vittima, finalmente considerata persona, mentre
si è cercato di punire il reato in modo tale (con pena gradabile tra i
tre e i cinque anni) che non fosse possibile il patteggiamento, di modo
che lo stupratore non restasse sostanzialmente impunito.
Alla
Camera sono elette 71 donne, al Senato 26.
Il
nuovo Governo Prodi, in cui sono tre le donne ministro e sette le sottosegretarie,
nomina un Ministro per le Pari opportunità.
Silvia
Costa è Presidente della Commissione presso la Presidenza del Consiglio.
1997
Direttiva
del 27 marzo 1997 del presidente del Consiglio
dei ministri On. Romano Prodi, in favore di azioni volte a promuovere
lattribuzione di poteri e responsabilità delle donne, a riconoscere
e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini. Decreto
della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 405/97 di istituzione
ed organizzazione del Dipartimento per le Pari Opportunità nellambito
della Presidenza del Consiglio.
Decreto
del Ministro dellAgricoltura che istituisce
lOsservatorio nazionale per limprenditoria femminile ed il
lavoro in agricoltura.
Decreto
del Ministro delle Pari Opportunità che istituisce
la Commissione per la promozione e lo sviluppo dellimprenditoria
femminile e losservatorio per limprenditorialità femminile.
1998
Legge
n. 165/98, art. 4 che modifica lart. 656
del c.p.c. e dispone fra laltro che la pena di reclusione non superiore
a quattro anni nonché la pena dellarresto possono essere scontate
nella propria abitazione ovvero in luogo pubblico di assistenza e accoglienza,
quando trattasi di donna incinta o madre di prole di età inferiore ai
dieci anni.
Decreto
del Ministro della P.I. n. 383/98 che modifica
la denominazione di Istituti tecnici femminili in Istituti tecnici
per attività sociale.
Nel
Governo D'Alema ci sono sei donne ministro; per la prima volta una donna
è Ministro dell'Interno (Rosa Russo Iervolino).
Una
donna, Paola Bignardi, diventa Presidente nazionale dell'Azione Cattolica.
1999
Legge
n. 25/99 (legge comunitaria 1998). Lart.
17 di tale legge, al fine di adeguare la legge italiana alla sentenza
della Corte di Giustizia delle Comunità europee 4 dicembre 1997, ha abrogato
il divieto del lavoro notturno per le lavoratrici tessili (per le altre
lavoratrici il divieto non operava già in precedenza), escludendo però
comunque dalla prestazione di lavoro notturno le donne in stato di gravidanza
fino ai tre anni di età del minore, ovvero le lavoratrici con disabili
a carico.
Legge
n. 157/99 in materia di rimborso delle spese elettorali. Lart.
3, comma 1 di tale legge mira a favorire la partecipazione attiva delle
donne nella vita politica, disponendo che ogni partito o movimento
politico destina una quota pari ad almeno il 5% dei rimborsi ricevuti
per consultazioni elettorali ad iniziative volte ad accrescere la partecipazione
attiva delle donne alla politica.
Nelle
elezioni per il Parlamento europeo sono elette 10 donne.
Grazia
Francescato è eletta portavoce dei Verdi.
2000
Legge
53/00 che prevede disposizioni per il sostegno della maternità
e della paternità (congedi parentali), per il diritto di cura e per il
coordinamento dei tempi delle città.
2001
Alla Camera sono elette 63 donne e 25 al Senato.
I
Ministri donna del Governo Berlusconi sono due: Stefania Prestigiacomo
(Pari Opportunità) e Letizia Moratti (Istruzione).
Rosa
Russo Iervolino è eletta sindaco di Napoli.
Bibliografia:
AA.VV.
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diritto di famiglia, Roma, Editrice sindacale italiana.
AA.VV.
(2001) Il novecento delle italiane, Roma, Editori Riuniti.
Bimbi
F. (1992) La cittadinanza delle donne in Inchiesta,
lugliodicembre 1992.
Commissione
Nazionale Pari Opportunità: www.governo.it/cmparita
Del
Re A. (1999) (a cura di) Donne in politica, Milano, FrancoAngeli.
Galoppini
A. (1980) Il lungo viaggio verso la parità, Bologna, Zanichelli.
Ribero
A. (1976) La donna ieri e oggi, Torino, Paravia
Sarogni
E: (1995) La donna italiana. Il lungo cammino verso i diritti,
Parma, Nuove Pratiche Editrice.
Zincone
G. (1992) Da sudditi a cittadini, Bologna, il Mulino.
1875
- 1900 - 1925 - 1950
- 1975 - 2000 - bibliografa
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